Solo per fare il pretest della dr0g4 la polizia non deve dare motivazioni. Invece per i test salivari, le analisi del sangue o delle urine, l’art. 187 (comma 2-bis e comma 3) stabilisce che vi sia o la positività al pretest o un ragionevole motivo.
Il ragionevole motivo potrebbe essere un incidente, una condotta di guida pericolosa, gli occhi rossi e il comportamento alterato, il tentativo di fuga allo stop degli agenti di polizia
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Il nuovo DDL SICUREZZA contiene una misura per mandare in carcere le borseggiatrici incinta. Sei a favore o no? #legge #ddlsicurezza #borseggiatrici #furto #rapina #reato #carcere
Il verbale della multa stradale deve indicare necessariamente in che data è effettuata l’ultima taratura dell’autovelox.
Di contro, non vi è alcun obbligo di riportare anche gli estremi del certificato di taratura, né allegare materialmente lo stesso documento al verbale notificato.
Tuttavia il certificato di taratura deve indicare anche il modello e la matricola dell’autovelox utilizzato. Altrimenti come si fa a comprendere se l’apparecchio è stato davvero sottoposto a controllo?
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IL CONTROLLO DI STUDENTI E PROFESSORI NELLE UNIVERSITÀ
Approvato dalla Camera il DDL Sicurezza, ora tocca al Senato. I servizi segreti potranno obbligare gli atenei a fornire informazioni su studenti e docenti.
Ragazzi, attenzione qui, perché quello che sta succedendo ora in Italia potrebbe cambiare le regole del gioco per sempre per studenti, docenti e ricercatori. Si parla del nuovo ddl sicurezza che il Senato sta per discutere e, probabilmente, approvare. Questa legge contiene un articolo, il numero 31, che è una bomba a orologeria.
Immaginate questo: le università non saranno più solo luoghi di apprendimento ma diventeranno obbligate a fornire informazioni all'intelligence. Sì, avete capito bene. Non si tratta più di una semplice collaborazione ma di un vero e proprio obbligo di spiare gli studenti e tutto il personale universitario. Vuoi sapere di cosa parliamo? Di tutto! Dai redditi alle condizioni di salute, dalle opinioni politiche fino alle credenze religiose.
Pensate ai rischi di discriminazione. Se sei un attivista, se hai partecipato a occupazioni studentesche o manifestazioni, potresti finire sotto il mirino dell'intelligence perché l'università dovrà consegnare il tuo nome su richiesta. E non solo gli studenti, ma anche i professori che in aula esprimono idee considerate "pericolose" saranno monitorati. Ma chi decide cosa è pericoloso e cosa no? E chi controllerà questi controllori? Ci troviamo forse in un regime?
Questa situazione mette a rischio la nostra privacy, le libertà di espressione e il diritto a essere informati, oltre a violare i principi di libertà e autonomia accademica protetti dalla nostra Costituzione.
Siamo di fronte a un punto di non ritorno, dove le scuse della "sicurezza nazionale" rischiano di trasformarsi in un controllo asfissiante sulla vita di migliaia di persone. Dobbiamo essere consapevoli, informarci e, soprattutto, agire. Questa non è solo una questione di privacy, è una questione di libertà fondamentale. Che ne pensate? Lasciate i vostri commenti qui sotto e facciamo sentire la nostra voce!
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Il debitore può utilizzare la somma presente sul conto per farsi rilasciare dalla propria stessa banca uno o più assegni circolari. Questi ultimi, pur essendo a nome del debitore, non sono pignorabili in quanto le somme a copertura di tali titoli fuoriescono dal conto e scompaiono alla vista del creditore.
Bisogna quindi recarsi in banca e richiedere l'emissione di uno o più assegni circolari, specificando il beneficiario (che può essere anche il debitore stesso).
Quando farlo? Il prima possibile, in quanto l'emissione dell'assegno "congela" la somma sul conto, sottraendola alla disponibilità immediata.
L'assegno circolare ha una validità di 3 anni, durante i quali la somma è "bloccata". Alla scadenza, è possibile farsi restituire l’importo e riversarlo sul conto oppure chiedere l’emissione di un nuovo assegno circolare.
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Siamo tutti pronti a lamentarci, ma che facciamo per risolvere i problemi della corruzione e della legalità? Chi ruba 1 euro, se fosse al potere ruberebbe 1 milione di euro. La verità è che l’onestà non la fa il bisogno ma l’indole.
Bisogna rispettare la legge per amore della morale e del giusto, non solo se e quando conviene. L’educazione civica inizia dentro di noi, non fuori, non negli altri
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Ci sono diversi modi per non subire il ritiro della patente. Il più facile rispettare i limiti di velocità e soprattutto la vita altrui. Ma quando i comuni ne approfittano e il codice della strada non ti aiuta, c’è sempre il fango: lo stesso fango con cui Dio ha creato l’uomo, ora è quello che l’uomo usa per salvarsi dall’autovelox. #patente #codicedellastrada #legge #multa #multe #autovelox #fleximan #polizia #targa
Femminicidio" non è più solo la parola usata per indicare la morte violenta di una donna, ma diventa anche "una autonoma fattispecie penale", ovvero un reato specifico punito con il massimo della pena: l'ergastolo.
Arriva dal Consiglio dei Ministri il via libera al disegno di legge per l'introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime, alla vigilia dell'8 marzo, giornata internazionale della donna.
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Hai versato soldi contanti sul tuo conto corrente e temi che l’agenzia delle entrate ti possa fare dei controlli fiscali? In questo video ti spiego come difenderti. #fisco #soldi #banca #contocorrente #legge #contanti
L’ex moglie ha diritto all’assegno di mantenimento solo se non è in grado di mantenersi da sola per cause non dipendenti dalla sua volontà.
A tal fine non conta l’eventuale sproporzione tra redditi. Ciò che conta è l’autosufficienza dell’ex coniuge.
Tuttavia, l’ex coniuge che sacrifica il lavoro per badare alla famiglia può contare su un assegno proporzionato al reddito dell’altro.
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La differenza tra il tuo avvocato e il sacerdote: chi sa davvero tutta la verità su ciò che hai fatto?
#legge #avvocato #prete #sacerdote #reato #galera #giudice
Rosso! CLICK! Flash. E qualche settimana dopo... ZAC! Multa a casa per passaggio al semaforo. Un classico, no? Ma fermati un attimo...
...e la tua privacy? Chi la protegge? Perché, sì, anche quando prendi una multa, la tua privacy conta. E parecchio!
«Cosa dice la legge? Prima di attivare le telecamere, i Comuni devono fare una “valutazione d’impatto sulla privacy”. Spoiler: molti non lo fanno.»
Questo non lo dico io ma il Garante della Privacy con una pronuncia del 12 dicembre scorso che guarda caso è sfuggita a tutti. Ma sono andato a prenderla e sapete che dice? Che i Comuni quando ci fotografano non sono in regola. E che quindi anche le multe potrebbero essere contestate per violazione delle regole sulla privacy.
Mi spiego meglio. C'è una legge, si chiama GDPR (magari l'hai sentita nominare), che dice che chiunque raccoglie i tuoi dati, anche il Comune, deve rispettare certe regole. E per le telecamere ai semafori, queste regole sono molto precise. Tanto più perché la Cassazione ha detto che la telecamera al semaforo non deve essere segnalata da un cartello. Allora per garantire la tua riservatezza il Comune, prima di accendere quelle telecamere, deve fare fare una cosa che si chiama DPIA.
DPIA sta per "Valutazione d'Impatto sulla Protezione dei Dati". In pratica, è un documento in cui il Comune deve scrivere nero su bianco:
Perché ti sta riprendendo (per la sicurezza stradale, ok, ma deve spiegarlo bene);
Quali dati raccoglie (la targa, certo, ma anche l'orario, il luogo, ecc.).
Cosa ci fa con questi dati (li usa per la multa, ok, ma poi? Li conserva? Per quanto tempo? Li passa a qualcun altro?).
Come protegge i tuoi dati (da hacker, da occhi indiscreti, ecc.).
Chi li custodisce: una società privata? Neanche a parlarne perché se lo facesse le multe sarebbero nulle. E lo ha detto anche la Cassazione.
E soprattutto, il Comune deve dimostrare che usare le telecamere è davvero necessario e che non ci sono modi meno invasivi per controllare il traffico.
Se il Comune non fa la DPIA, o la fa male... ATTENZIONE! La multa potrebbe essere contestabile. Annullabile. Carta straccia!
Caso di scuola: Portici. Il Comune ha piazzato le telecamere, ma si è dimenticato (o ha fatto finta di dimenticare) questa informativa sulla privacy. Risultato? Il Garante lo ha condannato.
Quindi, cosa fare se ti arriva una multa da un semaforo?
CERCA L'INFORMATIVA. Deve esserci! Sul verbale, sul sito del Comune... Se non la trovi, insospettisciti.Vai al comune e CHIEDI LA DPIA. È un tuo diritto! Il Comune deve dartela.
LEGGI ATTENTAMENTE. Se qualcosa non ti torna, se ti sembra che manchi qualcosa..potresti avere in mano un'arma potentissima! Contatta un esperto, un'associazione di consumatori, un avvocato... e fai valere i tuoi diritti!
La truffa di Crif e della Centrale Rischi: chi è cattivo pagatore o ha chiesto un prestito e se l’è visto rifiutare viene cancellato automaticamente senza bisogno di dover pagare società terze. Soldi buttati #legge #crif #banca #mutuo #prestito #debiti
LICENZIATO A VOCE? NON FARE MAI QUESTO ERRORE!
Ma se il vostro datore di lavoro vi dovesse licenziare verbalmente, dicendovi di non farvi più vedere cosa dovete fare? Uno di voi mi ha chiesto: e se prendo qualche giorno di malattia in modo da valutare il da farsi? Ecco un errore che non dovete mai commettere.
Chiariamo innanzitutto che un licenziamento verbale è nullo. È come se non fosse mai stato intimato. Quindi, se il licenziamento non c’è, non potete restare a casa: dovete andare a lavoro. E se non vi fanno entrare, registrate. E se il capo non vi dà mansioni e vi lascia su una sedia, meglio ancora: registrate perché è demansionamento o peggio mobbing. E poi vi devono risarcire. Invece, non presentandovi al lavoro fate il gioco del datore che potrebbe licenziarvi poi per assenza ingiustificata. E non solo. Se mandate un certificato medico come molti fanno, sarebbe un certificato medico falso. Quindi se vi arriva la visita fiscale dell’INPS e non vi trova può scattare il licenziamento, se vi trovano fuori casa a fare attività incompatibili con la malattia vi licenziano anche e se viene il medico dell’INPS che vi trova in perfetto stato di salute, vi contestano la veridicità della malattia e vi licenziano anche. Insomma, passate dalla parte della ragione a quella del torto. Molto meglio tornare a lavoro, attendere se mai verrà la lettera di licenziamento e poi contestare quella entro 60 giorni.
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Ecco perché le aziende falliscono in Italia. Non sono le banche, non sono i fornitori. Non sono i dipendenti. Ecco le statistiche #stato #italia #fisco #legge #debiti #aziende #legge